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Incoraggiare i figli a gestire la dieta in modo indipendente

Gestione della dieta

È importante sostenere vostro figlio nella gestione della sua fenilchetonuria (PKU), ma è ancor più fondamentale incoraggiarlo a essere indipendente fin da piccolo. Coinvolgerlo nella gestione della PKU può aiutarlo a capire perché è importante seguire una dieta a basso contenuto proteico e assumere un sostituto proteico.

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Ciò permetterà al bambino di sentirsi in grado di affrontare situazioni in cui i genitori non saranno presenti, come dormire fuori casa da amici o parenti, andare a scuola o durante le gite scolastiche.

Lasciare che assuma il controllo della sua dieta è anche un modo per motivarlo a seguirla e sollevarvi da stress e pressione. Se vostro figlio impara a gestire la propria PKU e assume abitudini corrette fin da piccolo, con molta probabilità continuerà a farlo anche da adulto.

Nelle prossime pagine, vi forniremo alcuni consigli su come potenziare l’autonomia di vostro figlio nella gestione della sua dieta a basso contenuto proteico.

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L’importanza dei sostituti proteici

Per le persone affette da PKU, le proteine sono i nutrienti più importanti in quanto essenziali per la crescita. Poiché la dieta a basso contenuto proteico per la PKU è così restrittiva, il sostituto proteico è essenziale poiché fornisce tutti gli aminoacidi (piccole unità o mattoncini di costruzione) presenti nelle proteine ma senza fenilalanina.

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Insieme alla quantità consentita di proteine alimentari normali, l’assunzione di sostituti proteici assicura al bambino un apporto proteico sufficiente a soddisfare il suo fabbisogno giornaliero, in modo che cresca e si sviluppi normalmente.

Crescendo, il bambino acquisirà più autonomia e sarà più responsabile nell’assunzione delle proteine sostitutive. Potete incoraggiare vostro figlio ad acquisire sempre maggiore indipendenza coinvolgendolo nella preparazione del suo sostituto proteico, se necessario. Per i più piccoli potete utilizzare una tabella delle ricompense per segnare ogni assunzione giornaliera.

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Sfruttare al massimo il potenziale di frutta e verdura nella dieta

Quando si insegna al bambino a riconoscere la differenza tra la frutta e la verdura consentite, ovvero che non richiedono scambi alimentari, e quelle che devono essere conteggiate nella dieta, può essere utile usare le flashcard, ovvero carte che riportano immagini e informazioni su entrambi i lati.

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Per esempio, un’immagine di broccoli su un lato e una croce rossa sull’altro indica che si tratta di un alimento che non si può mangiare liberamente perché richiede scambi.  Realizzarle da soli può essere un’attività divertente nella quale coinvolgere anche il bambino. Queste carte possono aiutare i più piccoli a memorizzare le informazioni.

Anche se in passato il bambino ha mostrato di non gradire alcuni tipi di frutta e verdura, con il tempo la situazione può cambiare, quindi è bene riproporli regolarmente. Affinché un nuovo gusto o un nuovo alimento venga accettato e inserito nella dieta, possono essere necessari anche 10 tentativi di assaggio.

Coinvolgere il bambino nella preparazione, nella cottura e nel consumo di frutta e verdura consentite aiuta a capire meglio le sue preferenze. Inoltre, il bambino imparerà a cucinare, acquisendo un’abilità fondamentale per la sua crescita.

Inizialmente, le attività che i più piccoli possono svolgere in cucina saranno molto limitate e necessiteranno di un’attenta supervisione. Acquisire familiarità con le modalità di cottura degli alimenti a basso contenuto proteico e della frutta e della verdura consentite sarà utile per il futuro. Un giorno, una volta cresciuti, riusciranno anche preparare un pasto per tutta la famiglia!

Ecco alcuni modi in cui coinvolgere vostro figlio:

  • Andare con lui al supermercato portando una lista di frutta e verdura consentite e acquistare ogni volta qualche nuovo prodotto da provare. 
  • Preparare insieme spiedini di frutta e la verdura consentite.
  • Fargli usare la bilancia per pesare gli ingredienti, in modo che prenda dimestichezza con questa operazione.
  • Provare a piantare un piccolo orto e coltivare i prodotti che si consumano con più frequenza.
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Alimenti a basso contenuto proteico specifici - Suggerimenti e consigli

Oltre a cucinare frutta e verdura consentite, incoraggiare il bambino a cucinare usando alimenti a basso contenuto proteico specifici è un ottimo modo per favorire la sua indipendenza.

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I prodotti a basso contenuto proteico specifici possono essere leggermente diversi dalle versioni standard.

Durante la preparazione di pasta e riso a basso contenuto proteico, chiedete al bambino di mescolare, sotto la vostra supervisione ovviamente, per i primi 2 minuti quando la pasta o il riso vengono versati nell’acqua bollente. Può anche aiutare a sciacquare la pasta o il riso in acqua fredda dopo la cottura per rimuovere l’amido ed evitare che il cibo si attacchi.

 

Coinvolgerlo nella preparazione di pane e dolci a basso contenuto proteico è un modo divertente per insegnargli a utilizzare questi alimenti specifici. Fatelo impastare e creare nuove forme di panini o mescolare l’impasto di una torta adatta e decorarla con le guarnizioni consentite.

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‘Dieta per la vita’

Avere una buona conoscenza della dieta e della cucina a basso contenuto proteico fin dalla più tenera età è di grande aiuto per mantenere e rispettare le regole. Seguendo la dieta, il bambino si manterrà in salute, crescerà normalmente e darà il massimo a scuola. È necessario ricordare e sottolineare sempre i benefici derivanti dal rispetto e dal mantenimento della dieta, tra cui:

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  • maggiore lucidità di pensiero
  • minori sbalzi d’umore
  • maggiore facilità di adeguarsi e andare d’accordo con gli altri
  • meno stanchezza e più energia per svolgere le attività preferite
  • concentrazione durante i compiti scolastici
  • maggiore capacità di risoluzione dei problemi - aspetto particolarmente utile se si praticano sport o giochi a scuola.

 

La ‘Dieta per la vita’ deve essere seguita per ottenere i migliori risultati possibili nel lungo termine, tra cui le funzioni esecutive, ovvero le abilità di svolgere azioni come gestire il tempo, prestare attenzione e ricordare i dettagli. Se l’esecuzione di tali funzioni è problematica, possono verificarsi ripercussioni sull’attenzione del bambino a scuola, sulla sua capacità di comprensione dei compiti e sulla sua autonomia. 

Sebbene possa sembrare una prospettiva lontana nel tempo, le bambine affette da PKU potrebbero, una volta adulte, desiderare una famiglia propria. Le donne con PKU devono tenere sotto controllo i livelli di Phe nel sangue prima di programmare una gravidanza e per tutta la durata della gestazione. Essendo già abituate fin da piccole a mantenere i livelli di Phe nei limiti, a seguire una dieta a basso contenuto proteico e ad assumere il sostituto proteico, saranno facilitate nel gestire questi aspetti della vita quotidiana in età adulta.

Ogni bambino è unico e i suoi progressi nella gestione della dieta a basso contenuto proteico e nell’assunzione autonoma del sostituto proteico saranno un processo graduale. L’accesso alle informazioni fornite può essere d’aiuto al bambino durante il suo percorso nella gestione della PKU. Le informazioni possono essere utilizzate al momento del bisogno, non è quindi necessario imparare e memorizzare tutto in una volta. Dovete seguire il vostro ritmo e quello del bambino.

Come sempre, per avere consigli più pertinenti e specifici per il bambino, rivolgetevi al vostro centro metabolico.

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